Martedì 21 Novembre come tutte le scuole di Italia, osserveremo un minuto di silenzio per Giulia e per tutte le donne che, come lei, sono state vittima di violenza da parte di chi diceva di amarle. Osserveremo il silenzio in memoria dei sogni di Giulia, della sua disponibilità nei confronti degli altri che è diventata la sua condanna a morte, della sua voglia di seguire le sue passioni e i suoi talenti, del suo diritto a liberarsi di un rapporto per lei diventato troppo stretto. Sento il dovere però di invitare la comunità educante del Liceo Labriola oltre che ad osservare il silenzio a coltivare la parola, nostro strumento di lavoro quotidiano, per dedicare ben più di un minuto ad una riflessione seria su ciò che è mancato in questa tristissima, tragica storia. Vi invito quindi a trovare spazi e momenti di confronto sulle emozioni, sui sentimenti, sull’empatia, sul rispetto dell’altro e delle sue scelte che è alla base di qualsiasi forma di amore.
La scuola è luogo di crescita culturale e umana, in cui si può intercettare il disagio ma, soprattutto, in cui si può chiedere aiuto se questo disagio lo si sta vivendo. Dobbiamo moltiplicare la nostra capacità di osservazione e ascolto , dobbiamo assumerci la responsabilità che il nostro ruolo ci impone. Sono certa che ciascuno di voi, indipendentemente dalla disciplina che insegna, saprà trasformare lo sgomento e l’orrore che ha investito le nostre vite in maggiore consapevolezza.
DS Margherita Rauccio
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