Eccellenze al Labriola

Concorso letterario

Accadde una notte
Era una notte buia, stavo passeggiando nel bosco per rifugiarmi dall’opprimente e monotona vita cittadina.
Mi sentivo inadeguata, diversa dalle altre persone nei pensieri e nelle azioni. Mi ero fermata in una radura quando, alzando lo sguardo, mi accorsi della bellezza del cielo e di quante stelle fossero visibili da quel punto, così lontano dalla città. Osservando l’infinità dello spazio, notai una stella cadente. Chiusi gli occhi ed espressi un desiderio, ma prima che potessi riaprirli, fui spaventata da un grande tonfo. Mi girai di soprassalto e mi accorsi che non avevo visto una stella cadente, ma una strana navicella in fiamme, non lontana più di qualche centinaio di metri da me. Con il fumo che mi annebbiava la vista, rumori di cavi in cortocircuito e allarmi in una lingua sconosciuta, lo vidi…intrappolato sotto dei rottami. Non riusciva a liberarsi e le fiamme stavano per raggiungerlo; le mie gambe si mossero da sole. Corsi da Lui e sollevai con tutta la mia forza ciò che lo bloccava. Mi guardò con gratitudine e corse via. Da quell’unico sguardo percepii più di mille parole. Volevo sapere di più, da dove veniva, chi era, cosa gli era successo: come un magnete mi attrasse a sé, dovevo seguirlo. Mentre correva, il suo aspetto mutava continuamente, e, forse per paura di
essere scoperto, partendo dalla mia immagine, iniziò a costruire una sua identità umana. Eravamo arrivati in città, quando per un solo attimo di distrazione, lo persi in mezzo alla folla. Non riuscii a capire dove fosse andato e non lo vidi più.
Dopo quell’avvenimento cambiai. Mi guardavo intorno cercando tra la gente qualche comportamento strano, qualcosa di diverso che potesse farmi riconoscere la sua presenza, ma alla fine notavo che tutti l’avevano. Camminando sovrappensiero, un forte rumore riportò la mia attenzione a ciò che stava succedendo intorno a me. Una luce accecante mi abbagliò, vidi una grossa sagoma che si stava per scagliare su di me. Il tempo sembrò fermarsi. La macchina stava per colpirmi, chiusi forte gli occhi e attesi l’impatto.
Al posto del dolore, sentii qualcosa che mi proteggeva. Riaprii gli occhi e mi ritrovai davanti proprio Lui. Per salvarmi, a causa del grande sforzo compiuto, aveva dovuto rivelare la sua vera forma. Aveva calato la maschera che aveva plasmato a immagine degli altri per vivere serenamente. Mi guardò e solennemente mi disse: “Grazie a te ho capito chi sono veramente”. Intorno a me la folla, prima in subbuglio, taceva meravigliata, poiché aveva visto ciò che Lui, il diverso, poteva fare; invece di essere escluso, venne celebrato e divenne un simbolo. Grazie al suo atto, capii l’importanza di trovare il coraggio di mostrarsi per quello che si è, di non essere solo una pagina bianca di un quaderno uguale a tutte le altre, ma di scriverla rendendola diversa. Il desiderio che avevo espresso in qualche modo si avverò: all’inizio volevo essere come tutti gli altri, ma capii che sono proprio le differenze a renderci contemporaneamente simili, ma unici

Racconto finalista nel concorso ‘500 parole’ a firma di Martina Iandoli – A.S.2023/24


Anno Scolastico 2022/2023

Presentazione progetto STEM, progetto di Vinci Energies Italia per le ragazze del liceo.

LE DONNE NELLA SCIENZA, SENSIBILIZZIAMO LO STUDIO DELLE MATERIE STEM.

 

 

 

Hanno partecipato il liceo scientifico Democrito e il liceo scientifico Labriola. Le alunne che stanno seguendo il progetto che sono intervenute sono Vittoriana Papi e Nicole Emily Palma.